9 agosto 2009

VISIONI

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Non riesco far finta di essere cieco.
Proprio non riesco a far finta che nulla stia accadendo intorno a noi.
Per le strade la gente porta la benda. Guarda e non vede. Vede e non capisce.

Cosa accade?

Camminando per strada gli occhi cadono su cose inimmaginabili.
talvolta bellissime, come la dolcezza dei bimbi o il cristallino azzurro del cielo. Il verde tenero delle foglie sui rami, o l'intenso colore dei fiori profumati.

Ma sono molte le lame che feriscono lo sguardo. Non si tratta solo dei raggi abbaccinanti del sole d'estate, nè dei fulmini che il temporale rumoroso scaglia nel pomeriggio allagato. Sono lame che affettano l'iride, trafiggono il fondo.

Non desidero parlarne. Non voglio farne nome con nessuno. Mi assale un'inquitedine spaventata.
Nessuno vede quelle mani protese? Nessuno sente quel lamento affamato? Nessuno ascolta quella strisciante preghiera ?

No, non riesco a parlarne. Non è prudente. Ho proprio paura. Ormai, amica mia, tutto è stato rimesso al posto che gli sppetta. Non c'è nessun disordine nelle strade. L'ordine regna. Vigila la camionetta all'angolo del viale.

Eppure non mi sento ancora sicuro. Un vena sottile d'angosciosa tristezza mi riempie le tasche, mentre passeggio nelle vie finalmente riordinate. Sento ancora l'odore dei disinfettanti e vedo, lontano laggiù, le divise degli scopini in mimetica gialla.

Cammino in silenzio. Le mani nei calzoni, lo sguardo sbarrato. C'è una donna che ride, le vesti stracciate, le sottane discinte. Mi chiama. "Corri". "Nasconditi". Falso, tutto falso, il mio incubo quasi erotico. Rido. Un complotto. Un'allucinazione. Un pallido sogno.

Nelle strade nessuno mi parla. Nessuno parcheggia. Nessuno che canta. Nessuno passeggia. Nelle strade isolate ogni casa ha un cortile. Una corte di cemento squadrato. Una cella di mattoni di cotto. E lungo ogni mattone una riga perfetta, geometrica, di verdi sottili aculei di ferro.

Non riesco a non vedere. Tutti camminano in silenzio. I bimbi non piangono più. Nessuno più gioca. Nessuno schiamazza. Nessuno è ubriaco. Nessuno sbadiglia. Non vedo nè il sole, nè la pallida luna. Non vedo se è giorno o notte sperduta.

Non riesco a non vedere. Mi lacrimano gli occhi. Non vedo la gioia. Non vedo il dolore. Non vedo la vita. Non vedo paura. Non sento l'amore. E' un mondo di plastica. E' un pianeta di polvere. Un'effimera immagine. Un film del terrore.

Odo un rumore, una tazza che cade. Irrompe la vita. La geometria si perde. L'ordine sfuma. E' un sogno d'estate, nella madida afa. Un incubo oscuro. Un tutmulto profondo. E solo un momento di perduto sconforto.

Accendo lo sfarfallante schermo di lucciole. Il mondo ne sprizza in miliardi di luci. In Tv la vita riprende colore. Nell'amata tele-mia-visione, fabbrica di sogni, di vita smarrita, lì ormai vivo nascosto. Al sicuro contro i barbari che in strada mi sbarrano il passo.

Questo, ormai, è il mondo dei sogni. Ed io non riesco, più, da ieri, a connettere un decoder. Sono alti, sono molti, sono pesanti i decoder. Mi purificano il sangue, una dialisi agli occhi. E' questa la macchina che pompa nel sangue la vita. Un polmone d'acciaio. Un spiffero d'aria malata.

E' questo che non riesco più a non vedere.
E' proprio che non riesco a far finta che nulla accada intorno a noi.
Per le strade la gente sembra bendata. Guarda ma non vede. Vede ma non distingue.

2 commenti:

Paola Tassinari ha detto...

Le tue visioni sono lontane dalle mie....... in questi giorni mi incanta l' azzurro del cielo, il cinguettio insolente dei passerotti, le cicale indefesse, una gazza che mi entra in casa e mangia dalle mie mani, una coppia di giovanissimi sposi con due piccoli bimbi, un bambino che mi fa la lingua ed un altro che viene sorridendo in braccio a me, Mamadou operato al menisco e suo padre da un mese in ospedale per un incidente sul lavoro e Mamadou mi dice " ... capita, poteva andare peggio", gli altri suoi amici , tutti Senegalesi, ridono quando il mio cane abbaia solo a loro.....ridono e non se la prendono se io gli dico che di notte faccio fatica a vederli.......insomma Piero in questi giorni credo che io possa solamente regalare un sorriso ......uno enorme anche a te.......l' importante è cercare di essere giusti noi stessi.
Buonanotte.

pierperrone ha detto...

E' proprio così. L'importante è essere giusti noi stessi.