26 marzo 2009


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Poesie
di Vladimir Majakovskij

Sono anch'io una fabbrica

 

Gridano al poeta:

Ti vorremmo vedere accanto al tornio.
Che sono i versi?
Roba da niente!
Certo che a lavorare mica
ce la faresti.
Forse
il lavoro
è per noipiù caro d'ogni altra occupazione.
Sono anch'io una fabbrica.
E se non ho
ciminiere
forse,
per me
senza ciminiere è ancora più difficile.
So bene
che non amate le frasi oziose, voi.
Per lavorare, fendete la quercia.
E noi?
Che forse non facciamo col legno lavori d'intarsio?
La quercia delle teste lavoriamo.
Certo
è cosa rispettabile pescare.
Tirare la rete.
E prendere storioni!
Ma non è meno rispettabile il lavoro del poeta:
prendere gente viva, e non pesci.
Il lavoro umano
Una fatica enorme bruciare davanti alla fucina
temprare i metalli sibilanti.
Ma chipuò accusarci d'essere oziosi?
I cervelli forgiamo con la lima della lingua.
Chi è superiore:
il poeta o il tecnico,che conduce gli uomini al benessere?
Sono uguali.I cuori sono motori.
E l'anima è un motore altrettanto complesso,
siamo uguali.Siamo tutti compagni operai.
Proletari di spirito e di corpo.
Soltanto insieme
abbelliremo l'universo
e lo faremo rimbombare di marce.
Contro i diluvi di parole innalziamo una diga.
All'opera!A un lavoro vivo e nuovo.
E gli oziosi oratori,
al mulino!
Fra i mugnai!A girare le macine con l'acqua dei discorsi.

7 commenti:

Paola Tassinari ha detto...

Majakovskij lo conosco, era un futurista russo, credeva con tutte le sue forze in una società nuova, dove l' ipocrisia non doveva esistere, era un rivoluzionario impegnato che credeva di poter salvare l' uomo tramite la cultura e l' insegnamento, lavorò con tutte le sue energie per togliere i pregiudizi e far usare la ragione a tutte le persone, anche le più umili le voleva impegnate e coscienti. Era un artista, poesie, commedie, articoli infuocati , la sua vita era arte, si vestiva tutto colorato, magari coi calzini gialli, la cravatta verde e il vestito rosso, era controcorrente.......purtroppo arrivò Stalin e la degenerazione della rivoluzione, che lui criticò senza peli sulla lingua, fu messo da parte , e nel 1930 si "suicidò" per amore si disse, ma probabile che sia stata la lunga mano di Stalin........Amo Majakovskij tu Piero hai dei gusti letterari ottimi. Ciao e grazie perchè mi hai fatto venire in mente di rileggere "la cimice" che è una sua commedia.
PS tempo fa sul satellite ( ora non più) c' era un programma la domenica che ripresentava ogni 6 ore la stessa programmazione, che consisteva tutta in vecchie registrazioni RAI. Ebbene è in questo programma che ho visto le rappresentazioni teatrali della " Cimice" e del " Bagno" ambedue commedie di Majakovskij.....pensa che spettacoli faceva un tempo la RAI.

pierperrone ha detto...

Cara Paola,
alcune delle poesie più belle le ha scritte proprio lui.
Sono molto contento di aver scelto un autore di tuo gusto.
(Come vedi piano piano sta tornando il Primo Cittadino. La vena esistenziale sta attenuandosi. Troppi fantasmi di morte. Troppa malinconia. Ma adesso vedo il sole brillare, dopo tanti mesi di inverno gelido e buio.
Anche se non sai quanto, ti devo ringraziare. Se me lo permetti, ti voglio bene, amica mia. Stasera, che sono in vena i "carinerie", posso dirti anche che sei molto bella nel sorriso che hai scelto per la tua immagine?[non permetterò più, stai tranquilla]).

Si, in Tv si trovavano, ed anche oggi si possono trovare, ogni tanto, ottime cose.

utilizerapagain ha detto...

Grazie della segnalazione.
Grande poeta.
Ritengo che il meglio dell' opera di Majakovskij, uno dei punti più alti della sua poesia, è il prologo di un poema incompiuto, ''A piena voce'', del 1930, il suo testamento spirituale.
Nella sua ultima pagina ed' scritto:
''Scusate: non è questo il modo (ad altri non lo consiglio), ma non ho vie d'uscita''.
questa e' la sua

PENA
In una vaga disperazione il vento
si dibatteva disumanamente.
Gocce di sangue annerendosi
si gemmavano sulle labbra d'ardesia.
E uscì, a isolarsi nella notte,
vedova la luna.

Immagini bellissime che descrivono la sua pena.

Lo accosto a Cesare Pavese, non solo per l' identico modo in cui hanno posto fine alla loro vita.
Peccato.
Teo, per la mia veneranda eta' ha vissuto la stagione felice della RAI. Adesso...e' una pena, ma non solo la RAI. Ora per vedere bei film, per esempio, si deve stare svegli la notte o registrarli.
Peccato.
Vale

Paola Tassinari ha detto...

Siccome sei in un periodo allegro e sei stato così gentile ti ho inviato una e-mail per tenerti in questo stato. Ciao.

pierperrone ha detto...

Non parliamo della TV. Meglio vederne molto poca.
Però, devo dire, se si sceglie, ogni tanto qualcosa si trova.
Certo, anche nella mia memoria c'è il ricordo di una Tv favolosa. C'era tanto teatro, una volta alla settimana. Era in bianco e nero. I classici, Eduardo de Filippo...

Devo trovare qualcosa di Eduardo da mettere sul blog... si ho qualche idea...

Pier Luigi, Cesare Pavese. Un altro grandissimo autore. Meraviglioso. Tenero, anche, non trovi, nella sua ingenua nostalgia?
Brutta fine, suicida. Come Majakovskij. Brutta fine l'hanno fatta moli artisti, fra suicidi, malattie e brutte droghe...

Paola, mi fa piacere incrociare i tuoi gusti, ed anche quelli degli altri nostri concittadini.
Ho visto l'e-mail. Molto tenera. Ti ringrazio di cuore.
Qualche volta, se me lo permetti ricambierò.

jean.botquin ha detto...

Je ne le connaissais pas,Majakovski.Era un futurista russo ? N'est- il pas quelqu'un qui se bat pour l'homme ? Comme toi, piero amice ?

pierperrone ha detto...

Mon ami, il etait un poète de la revolution bolchevique. Un poète qui a chantè avec boeaucoup de phantasie et une grande tecnique futuriste, ou, si l'on peut dire, avantguardiste, le monde du travail, des travailleurs. Pour un poète de ce period, en Russie, selon moi on ne peut pas utiliser le mot "communiste". Aujourd'hui ce mot a seulement des sens negatifs.
L'histoire du XX siecle a étè vraiment particulière. Les Utopies ideales se sont tournèes en monstre terribles. Les hommes sont restèes sens ideales, car tout les ideales se sont revelès monstrueux. Millions d'hommes morts. Et pourquoi? Le communisme, le fascisme, le nazisme se sont revelès monstueux. Mais aussi la democratie capitaliste a fait millions d'hommes morts. Je pense à la bombe atomique, mais aussi à atoutes les autres guerres...
Aussi le 1968 à eu ses morts, ses batailles...
Quoi reste aujourd'hui pour changer le monde? Pou faire le progres des hommes?
Suelement la vide.

Majakovskij etait un poète, qui s'est tuè pour amour, qui etait devenu un ennemi de Stalin. Il avait revè comme seulement les poetes peuvent...