1 ottobre 2009

IL VOLTO DEL MALE

Stasera si parla di cose molto serie.

Sono certo che parlare del male, del male vero, del male assoluto, del male dell'inferno, serve a scavare nella memoria di tutti noi. In questo scavo, in questo pozzo senza luce, l'illuminazione viene fornita dalla Conoscenza.
Dalla Conoscenza, non dalla Verità, che quella parola si coniuga al plurale, LE VERITA'.
Una sola Verità è l'assoluto, è l'indiscutibile, è la violenza della sopraffazione.
E per verità si può intendere anche cultura/culture.

Il male assoluto, la sua memoria, la conoscenza riguardo alla sua esistenza, la consapevolezza che può aprirsi la strada dovunque ed in ogni tempo, può essere rappresentato da un volto.
Io penso al volto di una vittima, non a quello del carnefice.
La vittima, il volto di cui parlo è quello di Anna Frank, la vittima forse che più di ogni altra ha già consegnato alla memoria collettiva un nome e cognome.
Adesso, in queste poche immagini dolci e terribili, Anna offre alla nostra memoria anche il suo volto.


Ma il male assoluto ha anche un'altra caratteristica davvero dolorosa.

Il male del demonio è universale.

Aleggia perennemente sul mondo intero. E' pronto a scatenarsi, a provocare i suoi effetti distruttivi contro chiunque e qualsiasi cosa osi porsi come ostacolo sul suo cammino.

Il demonio del male assoluto ha il potere di trasmutare in male altrettanto assoluto ogni Angelo osi attaccarlo per difendere il bene. Non c'è forza della Natura che possa restare immune da questo terribile sortilegio.

Ho trovato queste parole di Elias Canetti che sono state scritte negli stessi giorni in cui il Mondo intero assisteva sgomento e piangente alla lotta senza quartiere fra il Moloch nazista e l'Arcangelo del Bene.

"Agosto 1945

La materia è spezzata, il sogno dell’immortalità infranto, ed eravamo sul punto di renderlo realtà. Le stelle, cui si era vicinissimi, sono ormai perdute. Le cose più vicine e quelle più lontane sono diventate una cosa sola, e sotto quali lampi!

Solo la quiete, la lentezza, sono ancora degne di essere vissute. Ma gli è rimasto poco tempo. Il piacere di volare è stato breve. Se ci fossero anime, questa nuova catastrofe avrebbe raggiunto anch’esse. Non ci si augura neppure che qualcosa ci sia: che cosa, infatti, sarebbe irraggiungibile? La distruzione, certa della propria origine divina, penetra fin nel midollo delle cose, e il creatore schiaccia, insieme all’argilla, la sua stessa mano plasmatrice. Sussistenza! Sussistenza! Indegna parola! Gli alberi erano la più saggia forma di vita e cadono con noi predoni di atomi.

Se sopravviviamo ben altro importerà. Ma il pensiero che forse non sopravviveremo è insopportabile. Ogni sicurezza proveniva dall’eternità. Senza di essa, senza questo splendido senso di una qualche durata, anche se magari non della propria, tutto è insulso e inutile.

Che benedizione che tutto il nostro tempo non sia stato infuocato da quelle possibilità di cui non avevamo sentore! Il paradiso è stato al principio, e ora è arrivato alla fine. Più di ogni altra cosa mi addolora la sorte delle altre creature. Noi siamo così colpevoli che quasi non importa più quel che ci succede. Ormai si può solo dormire per non pensarci. Lo spirito vigile si sente colpevole, e lo è.

La sequenza delle scoperte della nostra storia è di per sé una tragedia. Bastavano alcuni piccoli cambiamenti e tutto sarebbe andato diversamente. Bastavano pochi decenni e certe cose non ci avrebbero più raggiunto. Ovviamente, come ogni cosa, anche questa sciagura ha le sue leggi. Ma a chi interessano ormai le leggi di un mondo che sicuramente non riuscirà a sussistere?

Non è che gli uomini non vedano nulla dinanzi a sé. Ma il futuro è spaccato in due, sarà così, oppure così; da una parte tutta la paura, dall’altra tutta la speranza. Su questo non si ha più modo di pesare, neppure dentro di noi. Futuro dalla lingua biforcuta, Pizia nuovamente in onore.

Detronizzazione del sole, l’ultimo mito valido è distrutto. La terra è divenuta maggiorenne; ora che conta solo su di sè, cosa sarà capace di fare? Fino adesso fu incontestatamente la figlia del sole, dipendente in modo assoluto da esso, incapace di vita senza di esso, senza di esso perduta. Ma la luce è stata detronizzata, la bomba atomica è divenuta la misura di ogni cosa.

L’infinitamente piccolo ha vinto: paradosso del potere. La via alla bomba atomica è filosofica: ci sono vie in altre direzioni, non meno attraenti. Il tempo, oh solo il tempo di trovarle; forse hai perduto quattordici anni in cui ci sarebbe stato qualcosa da salvare. Così nulla ti distingue da coloro che in questi stessi quattordici anni hanno lavorato alla distruzione."

1 commento:

Paola Tassinari ha detto...

Caro, caro Piero,interrogarsi del perchè del male, lo so bene cosa vuol dire.
Il male non è solo Berlusconi, ma il berlusconismo.Il male non era solo Hitler ma il nazismo.Il mio arrovellio è il perchè una massa di "people"che presa individualmente è come te e come me, coi suoi pregi e i suoi difetti e poi diviene "people"e diventa un mostro, ma ciò l' ha spiegato bene il Manzoni con " I promessi sposi". (hai presente le pagine sulla rivolta del popolo e la manipolazione che ne fa il potere?)
Caro, caro Piero, io ho scoperto un nuovo poeta :
, me lo hanno regalato per il mio compleanno.
Ebbene sai cosa dice sui cinquantenni........
Don chisciotte
Il cavaliere dell'eterna gioventù
segui, verso la cinquantina,
la legge che batteva nel suo cuore.
Partì un bel mattino di luglio
per conquistare, il bello, il vero, il giusto.
Davanti a lui c'era il mondo
con i suoi giganti assurdi e abbietti
sotto di lui Ronzinante
triste ed eroico.

Lo so quando si è presi da questa passione
e il cuore ha un peso rispettabile
non c'è niente da fare, Don Chisciotte,
niente da fare
è necessario battersi
contro i mulini a vento.

Te la dedico con affetto.

PS Oggi sono felice, ho iniziato sul blog un nuovo proggetto. Una serie di racconti " PEOPLE" che pubblicherò ogni tanto.Aspetto con ansia un tuo commento......mi raccomando, che sia sincero.
Ciao.