24 gennaio 2009

GABRIEL

Gustave Dorè
http://dore.artpassions.net/


... era veramente difficile, per Gabriel, riuscire a trovare la casa di Maria.
Cominciava ad avere paura di non riuscire a compiere la sua missione.
Che guaio!

Che guaio sarebbe successo se non fosse stato in grado di dare il suo annuncio?
Era l'annuncio di una nuova era, per di più!

Non si poteva perdere, nè ritardare.
Doveva riuscire per forza.
Era difficile, sempre più difficile.

In quella Terra, che chiamavano Santa da sempre, non gli sembrava di di trovare niente di Santo.

Da lungo tempo cercava, con gli occhi e con lo Spirito, con tutti i suoi sentimenti di Angelo.
La sua innocenza, il suo candore, il suo amore sconfinato.

Vedeva sangue, dappertutto.

Vedeva donne versare solo lacrime.
Lui cercava una di loro.
Lacrime.
Per i loro uomini caduti sotto i colpi delle armi.
Armi.
Che altri uomini facevano tuonare.
Lacrime.
Per la violenza che macellava il loro corpo d'amore.
Amore.
Fatto per dare la vita e lordato dal sangue.
Lacrime.
Per la carne dei figli consumata dall'odio.

Gabriel sentiva l'odore di Morte che sovrastava la Terra, chiamata, da sempre, Santa. Da tutti.
Vedeva il colore del sangue che assorbiva il verde dei campi, l'oro dell'acqua al tramonto, nei canali.

Gabriel cercava una donna. Doveva porgergli un annuncio. L'annuncio di una nuova Era.
Cercava Maria, cercava Nazareth, cercava la Purezza.
Cercava la Purezza.
La Purezza di una semplice donna. E di un popolo intero.
Vedeva solo idoli di pietra, nei templi.
Forme strane, sugli altari, candelabri a nove braccia, croci, e scimitarre acuminate.

Sentiva le incitazioni all'odio.
Sentiva le urla.
Vedeva le piaghe del dolore.

Cercava Maria.
Si fermava a chiedere.
Si fermava per guardare dagli angoli delle vie.
Poggiava il suo sguardo senza peccato sui volti inquadrati dalle finestre.

Vedeva lacrime.
Volti bagnati dalle lacrime.
Mani in grembo stremate dal pianto.

Non sentiva più il dolce sapore della speranza.
Non vedeva più i colori del sole.
Tutto era diverso da come gli era stato descritto.
Per compiere la sua missione si era preparato a lungo.
Aveva chiesto, aveva discusso, si era fatto dare tutte le istruzioni per non fallire.

E tutto era sembrato facile, quando aveva spiccato il volo.

Adesso sentiva la stanchezza entrargli nelle membra.
Le sue ali candide sembravano assumere il peso della Terra.
Anche la mente angelica gli si offuscava.

Sentì mancarsi.
Scese.
Si sedette.
Per un solo attimo...

3 commenti:

Paola Tassinari ha detto...

In questo post c' è tanto dolore e poca serenità, che ti succede dove è andato a finire il Piero della musica energetica?Siccome sono un' amica sincera ti voglio dire di avere più considerazione per te. Ti farò una confessione, ti ricordi quando ti ho rinfacciato di non conoscere il mito ed il rito che è sempre tripartito , invocando Gaetano ? In realtà ce l' avevo con te , perchè mi avevi "preso" proprio con lo stratagemma ( e-mail che mi hai inviato)stratagemma non per te ma per aiutare me e questo mi ha fatto crollare perchè non mi aspettavo tanta umanità, non nascondere la tua immensa umanità che nei tuoi scritti appare evidente, tu sei migliore di me.In quanto all' anno sabbatico non è preso nei confronti delle muse, ma sto cercando un " Piero" fra i miei conoscenti di oggi e futuri e se lo trovo ( non è così facile però non si sa mai )cerco di non farmelo sfuggire perchè ho già pagato coi rimpianti qualche futuro piccolo rimorso.Con sincero affetto Paola.

Paola Tassinari ha detto...

Scusa ....mi ero dimenticata di dirti che la frase ....ho preso me me stessa....significa che io posso bastare a me stessa, basta che arrivi la primavera, il sole ed io possa stare fuori sull' erba a spezzettare le mie piastrelle , i miei vetri a sporcarmi tutta di colore oppure che arrivi l' estate ed io quasi tutti i giorni vada al mare, mi butti nell' acqua, nuoti a dorso sino a che le mani diventino viola e poi mi metto ad asciugare al sole e mi addormento serena. Lo sai che il mio mare ha un brutto colore ( è sabbioso e quindi è verdino)ma a me piace così calmo , verdino, con l' acqua bassa pochissimo salata non lo cambio con quello della Sardegna troppo salato e di una bellezza appariscente.Ho anche una domanda da farti ......nel profilo dici che sei goloso ma di cosa ....cbo dolci o vita ?Ed anche pigro mi incuriosisce , lo sai che un po' di movimento occorre farlo , altrimenti i tuoi quasi 50anni diventeranno presto 60anni. Ciao.

pierperrone ha detto...

La tirstezza di Gabriel è la tristezza che aleggia sul mondo.
E' come una cappa che copre tutto.
Sembra di sentire il desiderio di morte che scava negli animi.
Nemmeno più la brama di ricchezza basta a rndere vivi gli uomini. Cioè, neanche il frutto del Diavolo basta più. Adesso tutti cercano la Terribile delle Tenebre.

E chi è puro, come Gabriel, anche se ha un compito immane da svolgere, non sa che fare, dove andare. Ha pura di quello che vede.

In Terra Santa, che si fa fatica a chiamarla Santa. In India, poche settimane fa. In Africa. In Russia ed in Cecenia. In Afghanistan. In Iraq. Nei Balcani. In Spagna... la violenza, la guerra, il terrorismo, sono dappertutto. Anche a Roma, si dilaniano i corpi dei più deboli, donne, immigrati... I più forti, i più potenti trovano una strada per cavarsela...

Io.
Sono goloso. Di tutto. Del cibo, della vita, dei sentimenti, dell'umanità, del mondo.
Non mangio moltissimo, che poi fatico a digerire. Cammino molto, quando posso, a spasso per Roma. Non sempre ci riesco, però.
Mi piace moltissimo viaggiare, anche se da un pò sto fermo.

Tu.
Ami il mare, i colori, muoverti, i tuoi vetri, i tuoi cartoni.
Il sole, il caldo dell'estate sulla spiaggia.

Nessuno di noi è migliore.
Ognuno è un mondo intero.
Diversi l'uno dall'altro. E questo ci spinge a conoscerci.