20 gennaio 2009

HOPE

There are days when you build the future and history.

There are men who bear the responsibility of building the future and history.
There are roads that lead straight to the future and to history.

There is a future still ahead of us. There is a story, yet, to be built.

There is a hope to live so days, to walk togheter guys like them, to travel those roads, that paints our dreams.


ESPOIR

Il ya des jours où on peut construire l'avenir et l'histoire.
Il ya des hommes qui portent la responsabilité de construire l'avenir et l'histoire.
Il ya des routes qui mènent tout droit vers l'avenir et à l'histoire.

Il y a un avenir encore, devant nous. Il y a une histoire, encore à construire.

Il ya un espoir de vivre quelques jours, pour être aux côtés de gens comme ces routes de Voyage, à la couleur de nos rêves.


SPERANZA


Ci sono giorni in cui si costruiscono il futuro e la storia.
Ci sono uomini che si caricano della responsabilità di costruire il futuro e la storia.
Ci sono strade che portano dritte al futuro ed alla storia.

C'è un futuro, ancora, davanti a noi. C'è una storia, ancora, da costruire.

C'è una speranza di vivere giorni così, di essere al fianco di uomini come quelli, di percorrere quelle strade, a colorare i nostri sogni.


... il discorso di insediamento di Barack Obama

Testo integrale: http://avoicomunicare.myblog.it/

In diretta da Washington D.C.

Io Barack Hussein Obama, giuro solennemente che adempirò con fedeltà all'ufficio di Presidente degli Stati Uniti e che con tutte le mie forze preserverò, proteggerò e difenderò la Costituzione degli Stati Uniti.
Che Dio mi aiuti.

Dianne FEINSTEIN
E' mio onore personale presentarvi il 44 presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama.

Barack Hussein OBAMA
Grazie. Grazie.
Cittadini, cari cittadini, sono qui oggi davvero onorato dalla vostra presenza.
Grato a tutti voi per la fiducia e a conoscenza di quello che i nostri antenati ci hanno garantito e consentito. Grazie al presidente uscente, George W. Bush.
Vorrei ringraziare anche per la sua generosità e per la cooperazione che mi ha garantito durante questa transizione. 44 americani hanno già assunto la carica nelle vesti di presidenti americani; tali parole sono già state pronunciate durante periodi di prosperità e pace, eppure alcune volte il giuramento è stato prestato in momenti bui e di grande difficoltà. L'America non è andata avanti soltanto grazie a coloro che erano in carica ma perché i cittadini americani avevano il desiderio di farlo e perchè siamo rimasti fedeli a quello a cui credevamo e ai nostri padri fondatori ed è questa la generazione di americani che noi vogliamo essere.

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In questa giornata Siamo qui riuniti tutti insieme perchè abbiamo scelto la speranza sulla paura, obiettivi comuni sui conflitti e la discordia. Siamo qui oggi per dire la parola fine ai piccoli risentimenti, alle false promesse, alle recriminazioni e a dogma logorati che hanno strangolato che nostra politica troppo a lungo.
Oggi noi comunque restiamo una nazione giovane, ma, come recitano le Sacre Scritture, è venuto il momento di mettere da parte atteggiamenti immaturi, è venuto il momento di riaffermare il nostro spirito di perseveranza, di utilizzare la parte migliore della nostra storia per portare avanti il dono prezioso, l'idea nobile e di trasmettere, generazione dopo generazione, che siamo tutti uguali, siamo tutti liberi, che tutti dobbiamo avere la possibilità di perseguire la felicità.

Nel riaffermare la grandezza della nostra nazione, noi comprendiamo che la grandezza non è mai qualcosa che viene data gratuitamente, deve essere guadagnata. il nostro percorso non mai stato fatto di scorciatoie o compromessi; non è un percorso per coloro che non hanno coraggio, per coloro che al lavoro preferiscono il tempo libero, coloro che perseguono la felicità solo sotto forma di ricchezza e fama. Piuttosto sono stati coloro che hanno assunto dei rischi, i pragmatici, coloro che hanno fattivamente contribuito; alcuni di questi celebri ma più spesso gli uomini e le donne che sono rimasti nell'oscurità. uomini e donne che ci hanno portato lungo il percorso aspro verso la prosperità e la libertà. Per noi, essi hanno raccolto in valigia ciò che possedevano e hanno attraversato l'oceano in cerca di una nuova vita. Per noi hanno sudato in fabbriche e si sono spinti ad ovest. Per noi hanno subito la frusta e per noi hanno combattuto e sono morti in posti come Conquer e Gettysburg, Normandia ed altri. Uomini e donne che volta dopo volta hanno combattuto e si sono sacrificati e hanno lavorato fino a logorare le mani affinché noi possiamo vivere una vita migliore. Hanno capito che l'America avrebbe potuto essere più grande della somma delle nostre ambizioni individuali, più grande a prescindere dalle differenze di nascita, ricchezza e ceto. Questo è il percorso sul quale intendiamo procedere. L'America resta il paese più prosperoso e potente al mondo. I nostri lavoratori non sono meno produttivi di quando la crisi ha avuto inizio, il nostro ingegno non meno capace e i nostri beni e servizi restano comunque necessari come lo erano una settimana fa, un mese fa, un anno fa. La nostra capacità produttiva resta forte come lo era prima. E' venuto il momento di smettere di restare immobili. Proteggere gli interessi di pochi e rimandare decisioni spiacevoli. Quel momento è sicuramente finito. A cominciare da oggi dobbiamo rialzarci, rimboccarci le maniche e dare inizio alla fase di ricostruzione dell'America.

Dovunque io guardi vedo lavoro da fare. Lo stato della nostra economia richiede un'azione coraggiosa ed urgente. Ci daremo da fare e non solo per creare nuovi posti di lavoro ma anche per poter porre le fondamenta di un nuovo inizio. Costruiremo strade e ponti, le reti elettriche e le linee linee digitali che alimentano il nostro commercio e ci mettono in collegamento. Ridaremo alla scienza l'importanza che le spetta, utilizzeremo le meraviglie della tecnologia per migliorare la qualita del nostro sistema sanitario e ridurne i costi. Sfrutteremo il sole, i venti e il terreno per alimentare le nostre auto e le nostre fabbriche e trasformeremo le nostre scuole, college e università per rispondere alle esigenze della nuova era.

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Una domanda che ci facciamo oggi non è se il nostro governo è troppo grande o troppo piccolo, ma se funziona o meno, se è o meno in grado di supportare le nostre famiglie nel trovare lavoro, un salario dignitoso cosicché si possano permettere di andare in pensione con dignità. Se la risposta è sì allora vuol dire che possiamo andare avanti, se la risposta a questa domanda è no vuol dire i programmi subiranno un arresto.

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A tutti i popoli, a tutti i paesi dove sono nati i nostri familiari, dovete sapere che noi come America cerchiamo tutti la pace e la dignità e siamo di nuovo pronti ad essere una guida, ad agire da guida.
Ricordatevi che le generazioni precedenti hanno affrontato il fascismo e il comunismo non soltanto con i missili ma anche con le convinzioni; hanno capito che il nostro potere soltanto non può proteggerci e nemmeno che ci giustifica nelle nostre azioni ma soltanto hanno capito che il nostro potere cresce in base alla giustizia della nostra causa, alla forza del nostro esempio, le qualità di temperanza, di umiltà e forza. Noi siamo i guardiani di questa eredità e, sotto la guida di questi principi, di nuovo possiamo affrontare queste nuove minacce che richiedono ancora più cooperazione tra le nazioni.
Lasceremo con responsabilità l'Iraq alle sue genti e la pace in Afganistan, con tutti i popoli cercheremo di ridurre la minaccia nucleare, cerchiamo di diminuire lo spettro di un pianeta che si riscalda. Tutti quelli che cercano di mandare avanti i loro scopi uccidendo gli innocenti, noi diciamo loro che loro non possono rompere il nostro spirito. "Noi vi batteremo"!
Perchè noi sappiamo che la nostra eredità a pezzetti è una nostra forza, non una nostra debolezza, siamo un paese di musulmani, di ebrei, di indu, di gente che non crede, non credenti, siamo formati da ogni lingua e cultura di tutte le parti di questo mondo e avendo sentito la pillola amara della segregazione e del razzismo noi non possiamo non credere che gli odi vecchi un giorno passeranno e che le linee si ridisegneranno e l'America dovrà giocare il suo ruolo nel portare una pace nuova, per il mondo moderno noi cerchiamo un nuovo modo di procedere in base al rispetto reciproco a tutti quelli che ci guidano intorno al mondo che cercano conflitto o di dare colpa dei loro problemi all'Occidente, sappiate che la gente vi giudicherà da quello che voi riuscirete a costruire, non da quello che distruggete. Quelli che sono arrivati al potere attraverso la corruzione e tacitando il dissenso, sappiate che voi siete dalla parte sbagliata della storia, ma noi vi tendiamo la mano se non aprite il vostro pugno. Alla gente delle nazioni povere: noi siamo accanto a voi per aiutarvi ad avere l'acqua pulita, per dare cibo alle menti affamate e a quelli che invece al confronto hanno del benessere, noi diciamo che non possiamo più essere indifferenti alle sofferenze fuori dalle nostre frontiere e nemmeno consumare le risorse del mondo senza coscienza perchè il mondo è cambiato e dobbiamo cambiare anche noi.
.............. La mancanza di egoismo dei lavoratori che magari vogliono tagliare l'orario di lavoro invece di vedere perdere il lavoro ad un amico; il coraggio dei servizi di emergenza, per gli incendi, che affrontano situazioni pericolose e anche il coraggio dei genitori per i loro figli. I nostri stili, magari, saranno nuovi, magari gli strumenti con cui affrontiamo i problemi saranno nuovi, ma i valori sui quali sono basati il nostro successo, l'onestà, il lavoro duro, il coraggio e la giustizia, la lealtà, il patriottismo, queste sono cose vecchie, senza tempo; queste sono cose vere, autentiche, sono state la forza del progresso attraverso la nostra storia, quello che ci serve, che domandiamo è un ritorno, una nuova epoca di responsabilità e di riconoscimento da parte di ogni americano perchè abbiamo doveri verso noi stessi e verso il mondo, doveri che noi non accettiamo senza voglia, ma che abbracciamo sapendo che non c'è niente più giusto per il nostro spirito e che definisce il nostro carattere.
Questo è il prezzo ed è la promessa per i nostri cittadini, questa è la fonte della fiducia, quello che ci fa andare avanti e che ci fa credere che abbiamo un destino scritto positivo per qualunque bambino, per qualunque cittadino di ogni razza, per tutti voi che siete qui in questo National Mall e io posso stare qui oggi di fronte a voi a prestare il giuramento, io che solo pochi anni fa non potevo neanche immaginare. Quindi cerchiamo di imprimere questa giornata nella nostra memoria, pensiamo a chi siamo e a quale percorso abbiamo compiuto. Nei mesi freddi ovviamente speriamo di poterci riscaldare sempre con una fiamma di speranza, in un momento in cui i risultati della nostra rivoluzione erano in dubbio, anche allora siamo riusciti a promettere alle persone che il futuro sarebbe stato migliore. Nulla può sopravvivere alla speranza. America, di fronte a questi pericoli comuni, alle difficoltà comuni, ricordiamoci queste parole senza tempo e cerchiamo, lasciamoci accompagnare anche dai nostri figli; i nostri figli non dovranno mai rinfacciarci di non aver visto un sufficiente impegno nell'uscire da questa situazione ed è per questo che io credo nelle nostre future generazioni.
Vi ringrazio, Dio vi benedica e Dio benedica gli Stati Uniti d'America.

7 commenti:

Paola Tassinari ha detto...

Evidentemente ho meno speranza di te sul futuro dell' uomo, perchè ( ero sicura che tu avresti dedicato un post ad Obama)non credo più alle parole, credo nei fatti. Ma tu mi hai costretto a leggere il discorso e così mi hai un po' contagiato . Perciò ti ringrazio di avermi dato un po' di entusiasmo, ieri sera guardando il TG e la folla oceanica che sfidando il freddo accoglieva Obama ho pensato.......che fessi.....ora mi dico.......se avessero ragione loro? Un abbraccio .

pierperrone ha detto...

Cara Tea, la speranza ce la danno, per adesso i discorsi. Sono parole, è vero. Ed in Italia i politici fanno un uso delle parole che offende per quanto sono false.

Ho seguito due o tre discorsi di Obama, durante la campagna elettorale e subito dopo le elezioni.
Dice delle cose giuste, afferma dei valori. Riesce anche ad emozionarmi. E questo mi mette a disagio, perchè da un politico non voglio emozioni ma fatti.
Ma mi emozionano le cose che dice, perchè sono intrise di valori alti. Ecco, potrei dirle io. Nel senso che uno come me, che non fa politica e che fa le "prediche" di morale o di etica, potrebbe dire le stesse cose che dice lui davanti a migliaia o milioni di persone.

Eravamo abituati, però, alla vuota retorica dei teocon di Bush, che predicavano come preti, invocando Dio, il Bene ed il Male, e poi,nel nome di Dio usavano le bombe e fragavano il prossimo facendo i propri sporchi interessi di bottega.

Obama, poverello, ancora non ha avuto il tempo di fare, di agire.
Lo attendiamo al varco. Lui ha alzato il livello del tasso ideale della politica. Si appella ai deboli, vuole includerli nel mondo. Riconosce il dialogo come strumento per governare il mondo. Ritiene che esista una scala delle responsabilità con cui tutti devono fare i conti. Ecc.
Parole nuove. Che sembravano appartenere al passato, ad un passato ingenuo ma sepolto. Il presente, invece, negli USA, in Italia, ed in altri Paesi sembrva necessariamente caratterizzato dal cinismo della politica, dalla brutalità dei rapporti di forza, dalla ottusità delle armi.

Una frase che ha detto ieri suona così:
Sarete ricordati per quello che costruite, non per quello che distruggete. Lui si riferiva ai terroristi. Ma noi possiamo estenderlo a tutti, no?

Se farà seguire alle parole fatti coerenti, avremo il piacere di vivere una vera e propria rivoluzione mondiale.
Alcuni ostacoli, duri, rsistenti, subdoli, li troverà certamente.
Vedremo chi vincerà
Ma se lui volesse costruire con gli strumenti che ha descritto un nuovo mondo, noi vorremmo essere con lui.

Questa è la mia speranza. Che le cose che dico a mio figlio come padre - tu a tuo figlio come madre - possano valere come scala di valori per tutti, senza estremismo, senza ottusa esasperazione. Ma con ostinata perseveranza. Con la resistenza dgli umili, con la forza dei miti (non per forza devono fibire per essere coglioni. C'è la speranza che siano solo mansueti. Ti invito a leggere "Elogio della mitezza" di N. Bobbio).

pierperrone ha detto...

PS. Evidentemente hai imparato a conoscermi troppo bene, se già immaginavi l'argomento del post. Oppure sono diventato io troppo banale.

Paola Tassinari ha detto...

Non sei banale, semplicemente ho letto lo scritto che tu mi hai inviato tempo fa, ed ho capito quanto tu ami l' umanità.......l' oceano non lo chiami goccia per goccia....quanto tu creda nel costruire e nel lavoro e quanto io abbia apprezzato ciò. Tu hai più speranza di me, tu sei molto più forte, sei mite ma non coglione io invece sono mite e cogliona. Ecco la differenza fra me e te io non distinguo fra il grano e la paglia tu sono sicura che nonostante la tua mitezza sai difendere bene il tuo grano.( inteso come tuoi valori ed ideali)Parlando di te con mia sorella , lei mi ha detto........99 su 100 si comportano così.......io ho risposto ho incontrato quell'1

pierperrone ha detto...

Cara Paola, tu usi parole troppo gentili con me.
Io non so affatto se appartengo all'1 o al 99 per cento.
Vivo molto male, in questo periodo la vita civile.
La mitezza, a parte il libro, la intendo come la possibilità di essere semplicemente normale. Cercare di vivere con il minimo dei compromessi. Cercare di avere un minimo di coerenza.
Mi fa stare male vedere il mondo che ci circonda, degradato, ignorante, pressapochista, superficiale. Banditesco e puttaniere.
Vedo - dico vedo perchè vedo, qui a Roma, anche al lavoro, ed ho un lavoro dove si vede uno spaccato di realtà molto significativo - vedo che le cose sono cambiate molto negli ultimi anni. Fino a qualche anno fa, cinque, dieci, forse venti (io ne ho cinquanta, quasi, ormai) la percentuale non era 1 a 99 (uso le parole di tua sorella), era 10 a 90, forse, 20 o 30 a 80 o 70. Forse meglio ancora. O forse peggio. Ma oggi siamo... al minimo storico.

Mi sembra sia arrivato come un fulmine il tempo della "decadenza dell'impero romano". Te lo ricordi, no, a scuola, alle medie?

Caligola, ti ricordi, aveva nominato senatore il proprio cavallo. Adesso, anche se di cavalli con quattro zampe non ce n'è, c'è un bestiario vario, tutti bipedi, eleganti, profumati e ben pagati.
Con loro non voglio avere niente a che fare, per il momento.

Ti ammiro, per il tuo coraggio di avere ancora la forza e la voglia di ribellarti al busto di Boldrini o contro l'assessore della "passerina intelligente".
Vedo una genuina indignazione.
Meno male che che tu, ed altri, ancora ci riuscite.

Io ho trovato questo spazio per parlare con la gente, per condividere la mia indignazione profonda. Io raggiungo pochissimi, qualche amico, te, Jean...
Pochi per una ribellione civile. Ma spero affezionati davvero.

Pochi, ma più che nessuno.
Pochi, ma ho la speranza che condividano gli stessi sentimenti, lo stesso desiderio di vedere il mondo ritornare a girare dal verso giusto. Ti sembrerà poco, ma già sarebbe tanto se le persone normali riuscissero ad essere normali, anzichè vendere la propria anima per niente.

Questa è la speranza che nutro. E' piccola piccola, ma calda. Calda.
Brucia, nel cuore.

Paola Tassinari ha detto...

Caro Pierro , come pensavo tu sei forte, vivi in una città ( non provincia sonnecchiosa come Ravenna dove è facile non vendere l'anima, perchè le opportunità non ci sono, qui puoi farti un giro di "corna " con qualche presuntuoso che ha soldi o cariche meschine che lui crede eccelse ) dove il ritmo pulsa, dove vendersi è più facile ( facile dire ....io non mi sono venduto se non hai avuto occasioni allettanti)Io sto tentennando , mi trovo fuori epoca, credo di avere sbagliato tutto, in fondo Nerone quando andò al potere voleva cambiare le cose, ma poi per salvarsi ( pure la madre gli era contro) si omologò e divenne più efferato degli altri, insomma io comincio ad essere stanca perchè per combattere devi scendere al livello dell' altro , se l' altro è un bandito devi per forza diventare bandito pure tu.Sono stanca , non mi batano più le nove muse perchè se ......il 90 su 100 è così non è che quel 10 sbaglia? Ti voglio raccontare una storia vera di una signora che si chiamava Rosa. Rosa era nata buona, non sapeva dire di no a nessuno. Si alzava la mattina alle 4 per dare da mangiare agli animali, accendere il fuoco preparare la colazione per tutti, poi andava con gli altri a lavorare nei campi, il pomeriggio gli altri andavano a riposare lei faceva le faccende domestiche. La domenica pranzi ( cucinava tutto lei) con 20-30 persone. Poi aiutava i vicini, faceva volontariato, tutti chiedevano dicendo ......tanto la Rosa ha piacere. Nella sua famiglia erano pure tirchi, lei soldi mai, ma arrivò la magra pensione che lei usava per fare regali agli altri. Rosa sorrideva sempre ma gli occhi erano tristi,era stanca ma non sapeva dire di no.A 64 anni Rosa morì di un male terribile, tutti i muscoli inerti, non parlava, non si muoveva, come se il suo fisico si fosse ribellato a dire sempre sì.

jean.botquin ha detto...

Je regrette de plus en plus de ne pas connaître l'Italien pour lire les abondants commentaires autour du nouveau rêve américain et l'espoir qu'il contient pour l'humanité qui en a bien besoin...