9 aprile 2009


Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, Resurrezione di Lazzaro, olio su tela, 1609. Messina, Museo Regionale

RESURREZIONE DI LAZZARO

 Dunque, era necessario per questo e quello,

perché volevan segni che gridassero.

Ma lui sognava che a Marta e Maria bastasse

Capire che poteva. Ma nessuno credeva,

tutti dicevano: Signore, che vieni a fare ormai?

E si avviò, per compiere sulla natura quieta

Ciò che non è consentito.

In collera. Gli occhi quasi chiusi,

chiese del sepolcro. Soffriva.

Parve loro che il pianto gli colasse,

e lo seguirono in folla curiosa.

Gli pareva tremendo, camminando,

una prova dall’azzardo spaventoso,

ma d’un tratto divampò in lui

un alto fuoco: rivolta

contro le loro differenze,

il loro esser morti e esser vivi.

E fu ostilità in tutte le membra

Quando comandò roco: alzate la pietra!

Una voce gridò che il morto era putrido

(il quarto giorno di sepoltura) – ma lui

S’ergeva teso, invaso da quel cenno

Che montava in lui, e pesante,

pesante gli sollevava la mano – (mai

una mano si levò di più e più lenta)

finchè s’arrestò, rilucendo nell’aria;

e lassù si contrasse, divenne artiglio;

chè l’orrore lo assalì che per la cripta,

da cui l’aria era fuggita,

tutti i morti tornassero là

dove qualcosa, con moti di larva,

s’ergeva da quel suo giacere - -

ma poi una cosa sola stette sghemba nel giorno,

e si vide: l’indistinta vaga vita la riprendeva

in sé.


di Rainer Maria Rilke

Si, faceva parte di un altro post. 
Sullo scandalo della Morte violata. 
La doppia violenza subita dal Cristo. 

La costrizione a fare miracoli perchè così gridavano i presenti. Così voleva lo spettacolo della vista. 
Il miracolo come spettacolo. Questa è la violenza. Come il terremoto come spettacolo. La ppolitica come spettacolo. La vita o la morte come spettacolo.
Non è quindi solo la TV che compie questo scempio. Ai tempi di Rlke, agli inizi del secolo, la TV non era stata ancora inventata.

La violenza delle leggi di natura violate. 
Le leggi di natura irrise dal gesto miracoloso.
Il gesto miracoloso di colui stesso che aveva creato inviolabili le leggi della Natura.
Un incesto, una specie di incesto.

Forse anche una terza violenza.
Il fatto stesso di violare la Natura.
Ad opera del suo creatore.
Sono due violenze che deturpano lo stesso corpo.

Ma è troppa la gioia di veder trionfare la Vita sulla Morte.
E' troppo forte il desiderio di sconfiiggere le leggi che ci condannano a consumarci.
Perchè rimane vero, in barba a tutto quel che ho detto ieri, ed oggi, in parte, che la mia coscienza, come la coscienza di ognuno, registra un'aesperienza unica. 
Un'esperienza che si spegne, sapendo di finire, che soffre per questo suo annientamente.

Non ci fosse questa coscienza sarebbe tutto possibile e tutto potrebbe essere accettato. Anche la morte.
Ma è la coscienza di me che muore, quando arriva la morte. 
E quella coscienza di me è consapevole della fine che arriverà, del tragitto che compie la Fine, prima di mietere il suo raccolto.  

E' per questo che abbiamo paura.
E' per questo che resistiamo con ogni mezzo contro la Fine.
E' questa la forza della Vita, che si batte fiera, come un leone, prima di cedere esausta.
Ma Lei, la Vita continua.
La Fine ottiene solo vittorie parziali.

Ma la mia coscienza di me sa che arriverà una Fine, un giorno.
Non potrò mai accettare quella Visita.

6 commenti:

floriana ha detto...

Hai ragione, se non si riesce ad accettare quel momento per noi stessi, figuriamoci per un figlio...

Non esiste neanche la parola, c'è orfano, c'è vedovo ma per chi perde un figlio non esiste, non può esistere, perchè è contro natura...

Una canzone pastorale a me molto cara dice: "Offri la vita tua come Maria ai piedi della Croce....."

Io di queste "Marie" ne ho accompagnate due ai piedi della Croce.... un ragazzo di 22 anni e una bimba di 6......

Il buio e poi per fortuna la Luce, oggi in questo Venerdì Santo volevo stare in silenzio, poi ho letto il forum di Teodorica e il tuo post......

Sono felice di averlo letto.
Mi auguro che oggi con il pensiero rivolto alle tanti croci del terremoto, ognuno di noi reasca ad elaborare il proprio lutto.... a portare la propria croce....

pierperrone ha detto...

Cara Floriana, oggi c'è poco da dire; vedere le bare in fila mette commozione. Sapere che si può finire senza quasi accorgersene è terribile. Quelle piccole scossette malevoli continuano a ricordarci che possiamo essere poco o nulla per la Natura. Ma quel dolore e quella paura ci ricordano che siamo molto per noi e per i nostri cari. E per gli altri.

Non ho molta voglia di parlare, in questi giorni. Non sono neanche molto capace di mettere ordine nei miei pensieri.
So che qui vicino c'è qualcuno che soffre, qualcuno che magari conosciamo, o che è un collega di lavoro, o chissà. La terra si scuote e noi possiamo cadere.

Solo, dobbiamo ricordarcene anche dopo. Fra un mese, fra un anno, fra cinque.
Noi dobbiamo ricordarcene. Ma anche gli altri dovrebbero ricordarselo. Qualcuno di quei morti poteva essere evitato, se mettevano il cemento giusto, o il ferro adatto.
Non si tratta di morti per fatalità. Anche solo uno dei ragazzi dei ragazzi della Casa dello Studente.

Siamo abituati al fatalismo. Come sudditi gli italiani credono alla fatalità ed alle favole dei "profeti".
Sudditi ignoranti.

Dobbiamo prenderci in mano il nostro destino. Non dobbiamo più credere alle favole, alle bugie, ai trucchi di magia.
Il prestigiatore non è un mago vero!
Usa trucchi. Trucchi volgari.

Siamo vaccinati, nella vita comune, quotidiana. Se ci fregano al supermarket o al ristorante sappiamo difenderci.

Perchè gli italiani non si difendono altrettanto bene contro i prestigiatori, i "profeti" ed i venditori di favole?

PS. Inserisco il tuo blog fra quelli amici della repubblicaindipendente. se ti va passa a trovarmi. io passerò da te.

Paola Tassinari ha detto...

Se siamo meno che formichine, " canne al vento" se tu dici che noi siamo fatalisti, io lo sono, allora perchè se siamo tanto fatalisti, non stiamo uniti e non facciamo all' altro quello che non vogliamo sia fatto a noi, perchè si costruiscono case dello studente che non stanno in piedi, sapendo che lì ci andranno figli di persone come loro.L' egoismo è più forte del fatalismo, il fatalismo lo si usa solo quando fa comodo, se lo si tenesse più presente, si sarebbe meno egoisti.Tu vedi il fatalismo negativo, io lo vedo come qualcosa da tenere presente per essere migliori , per combatterlo uniti, non ....mi salvo io di te che me ne importa. Ciao.
PS Lo so che tu per fatalismo intendi il pressapochismo per non pagare tassa.Il mio fatalismo invece è la piccolezza dell' uomo di fronte alla natura.Riciao

Paola Tassinari ha detto...

Scusa sono ancora io, ero venuta per farti gli auguri di Buona Pasqua, poi mi sono lasciata trasportare, ieri non avevo voglia di scrivere.
BUONA PASQUA ti lascio anche qui una poesia di Ungaretti che è un inno alla vita BUONA PASQUA
VEGLIA
Un'intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d'amore

Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita

Annarita ha detto...

Pietro, ti faccio i miei più sinceri auguri di Buona Pasqua.

Un caro saluto
annarita

utilizerapagain ha detto...

Felici e radiose festivita'.
Vale